BOMBONIERE E CONFETTI TRA STORIA E CURIOSITA’
Nel diciottesimo secolo Francia veniva utilizzato il termine bombonnière per indicare delle scatolette preziose che contenevano i bon bon che erano i classici dolci dell’epoca, si trattava di mandorle ricoperte di miele, i precursori degli attuali confetti.
Ecco quindi l’esistenza, già all’epoca, di uno stretto legame tra bomboniera e confetto.
Perlopiù queste scatolette erano utilizzate dalle signore di origini nobili che le utilizzavano anche come simbolo di appartenenza ad una classe sociale più elevata, in più si concedevano il piacere di assaporare di tanto in tanto un dolcetto.
Mentre il nome delle bomboniere utilizzato oggigiorno deriva appunto dal francese, in realtà l’uso di quelle che saranno poi chiamate bomboniere esisteva già a partire dal quindicesimo secolo in Italia. All’epoca era una pratica usuale lo scambio di scatolette gioiello contenenti confetti tra le famiglie di una futura coppia in occasione del loro fidanzamento.
La consacrazione dell’uso della bomboniera, così come la conosciamo noi, sembra avvenire nel 1896 in occasione del matrimonio tra il principe di Napoli e futuro re d’Italia, Vittorio Emanuele, con Elena del Montenegro. In quell’occasione infatti, gli invitati portarono alla coppia in dono proprio delle bomboniere e da allora divenne tradizione non più esclusivamente legata ai ceti più elevati della popolazione.
I confetti hanno una storia che li vede protagonisti già a partire dall’epoca romana (prime testimonianze 447 A.C.) in uso proprio in occasione di eventi come le nascite ed i matrimonio. Ma non erano come li conosciamo oggi, infatti fino a quando non venne sostituita dallo zucchero (sconosciuto all’epoca) la copertura della mandorla era sì dolce, ma realizzata con miele e farina.
Da allora il precursore del confetto appare qua e là, nel mondo conosciuto, in numerose variazioni che lo vedono con al suo interno le classiche mandorle, l’anice, il coriandolo ed i pinoli.
Con l’avvento dello zucchero come materia prima per dolcificare, l’attuale confetto classico fa la sua comparsa intorno al quindicesimo secolo. E per la nostra nazione il suo percorso vede nell’Abruzzo la più antica fabbrica di confetti più precisamente a Sulmona. Questa città è ancora tradizionalmente legata a questo intramontabile “bon bon” che da allora, nelle ultime versioni, vede le mandorle sostituite da creme con gusti vari e rimane protagonista di tutto rispetto in occasione di matrimoni, cresime, comunioni, battesimi e altri eventi.
Curiosità
Il colore dei confetti ha valenza in base al tipo di ricorrenza in cui viene utilizzato.
Per citare i più noti
- azzurro e rosa in occasione di battesimi di maschietti e femminucce
- multicolore per un compleanno
- verde per i fidanzamenti
- rossi in occasione di una laurea
- per gli anniversari di nozze 15/20/25/30/35/40/50/55/60 anni rispettivamente beige/giallo/argento/acquamarina/blu/verde/oro/avorio e bianco
- ed infine il classico bianco per la prima confessione, prima comunione, cresima e matrimonio.
Esiste anche il confetto da utilizzare in occasione di un lutto, rigorosamente di colore nero.
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